THE SHIELD
GENERE: azione, poliziesco
ANNO: 2002
PAESE: USA
DURATA: 7 stagioni – 88 eposodi
DA UN’IDEA DI: Shawn Ryan
CAST: Michael Chiklis, Walton Goggins, Michael Jace, Benito Martinez, CCH Pounder, Jay Karnes, Cathy Cahlin Ryan, David Rees Snell, Catherine Dent, Kenny Johnson
The Shield è una serie tv poliziesca americana creata da Shawn Ryan e trasmessa dal 2002 al 2008 sul canale FX. La serie è ambientata a Farmington, un distretto immaginario di Los Angeles, e segue le vicende di una squadra di poliziotti anti-crimine guidata dal detective Vic Mackey. È un dramma intenso e realistico che affronta temi come la corruzione, la violenza, la moralità e la giustizia. La serie ha vinto numerosi premi, tra cui un Golden Globe e un Emmy Award.
Un distretto nei bassifondi di Los Angeles (chiamato Farmington ma ispirato a Rampart, teatro alla fine degli anni novanta di un celebre scandalo di corruzione, abusi e omicidi all’interno delle forze dell’ordine); un reparto “speciale” semiufficiale che fa il lavoro sporco senza andare troppo per il sottile (eufemismo…), a malapena tollerato da colleghi e superiori (i quali però, ipocritamente, ne utilizzano i servigi alla bisogna…); una giungla urbana che non fa sconti a chi mostra il minimo segno di debolezza. Poggia su questi tre clichè del poliziesco americano quel treno in corsa lanciato contro un muro che risponde al nome di The Shield, incredibile serie tv che già dal prologo (dove si rende esplicito in tutta la sua potenza il concetto di “in medias res”, giocando subito un jolly pesante come un macigno) tiene il piede sull’acceleratore e non lo stacca mai per tutte e sette le stagioni (anzi, semmai lo pigia sempre più a fondo). Vic, Shane, Lem, Ronnie, la “squadra d’assalto”: quattro amici inseparabili, una famiglia, un patto di sangue, un gruppo di “duri” sempre in prima linea contro la peggior feccia che sta sulle strade, ma anche una vera e propria associazione a delinquere… Inutile dire che tenere insieme tutto questo risulterà, alla lunga, pressochè impossibile, e le conseguenze saranno, senza mezzi termini, devastanti.
Creata dallo sceneggiatore e produttore Shawn Ryan, The Shield funziona a pieno regime, senza nulla togliere ad interpreti tutti abbondantemente sopra la media (tra i volti più noti vanno segnalati Walton Goggins – Shane Vendrell -, che ritroveremo in The Hateful Eight di Quentin Tarantino, nonché Glenn Close e Forest Whitaker, presenti rispettivamente nella quarta e nella quinta stagione) in particolar modo grazie a Michael Chiklis, cosceneggiatore, regista di alcuni episodi ma soprattutto straordinario interprete di quel gigantesco personaggio che è Vic Mackey.
Mackey incarna il puro spirito di autoconservazione, muovendosi come una sorta di “predatore” che fiuta uomini e circostanze per restare perennemente a galla a costo di sacrificare ogni cosa, e situandosi così letteralmente al di là del bene e del male…
“Ognuno tirava fuori il peggio dell’altro, vorrei non averlo mai conosciuto” scrive Shane una volta arrivati al punto di non ritorno: una perfetta fotografia dell’amico/nemico e delle dinamiche interne al gruppo.
Eppure la grandezza e la complessità di questa serie fanno sì che, nonostante l’abiezione dei protagonisti principali (in un continua sovrapposizione tra tessuto sociale e animo umano) sia piuttosto palese, ci si ritrovi per larghi tratti quasi ad empatizzare con loro, non potendo fare a meno di coglierne tutte le sfumature e i dilemmi esistenziali; sono, al contrario, quelli che dovrebbero rappresentare i “buoni” (ad esempio i detective più onesti e ligi al dovere tipo “Dutchettino” Wagenbach o il capitano Aceveda) a lasciare invece spesso un retrogusto di ambiguità e di “non detto” (celando poi, come si scopre strada facendo, anche dei veri e propri scheletri nell’armadio), a dimostrazione che la monodimensionalità qui non ha alcun diritto di cittadinanza.
Sorretta infatti da una scrittura dotata di una precisione e di uno spessore rari, che non lascia nulla al caso e non cerca mai scorciatoie o soluzioni di “comodo” (altro vizio di molta serialità odierna), tirando le fila con una coerenza stupefacente (e consegnandoci uno dei finali più bastardi che siano mai stati concepiti…), The Shield rivela così un’anima davvero politicamente scorretta e senza compromessi (lontanissima in questo da certe “pose” finto alternative alle quali spesso indulge il mainstream a stelle e strisce), sferrando innumerevoli pugni nello stomaco sia a livello visivo che di scelte morali, e assumendo infine i toni di una tragedia greca.
A dare ulteriore spinta alla riuscita del tutto contribuisce un particolare stile di regia fatto di camera a mano, frequenti zoom e un montaggio frenetico che restituisce perfettamente il ritmo intenso e adrenalinico delle vicende narrate.
The Shield è semplicemente una delle serie più importanti ed innovative degli ultimi venti anni, immancabile per ogni appassionato degno di questo nome; agli altri lasciamo volentieri Distretto di Polizia…