
PROVA SCHIACCIANTE
PROVA SCHIACCIANTE

GENERE: thriller, drammatico
ANNO: 1991
PAESE: USA
DURATA: 100 minuti
REGIA: Wolfgang Petersen
CAST: Tom Berenger, Greta Scacchi, Bob Hoskins, Joanne Whalley, Corbin Bernsen, Theodore Bikel
Reduce da un paio di grandi successi prodotti in patria (‘U-boot 86’ e ‘La storia infinita’), il tedesco Wolfgang Petersen venne chiamato ad Hollywood per realizzare un piccolo film di fantascienza, ‘Il mio nemico’, una interessantissima parabola sul rispetto della diversità, che non ottenne però il successo che avrebbe meritato. Ci vollero sei anni prima che gli americani decidessero di affidarsi di nuovo a Petersen, nel 1991 nacque quindi questo ‘Prova schiacciante’, una coproduzione tratta da un romanzo abbastanza convenzionale di Richard Neely, ‘The plastic nightmare’. Il risultato fu un onesto film di intrattenimento, impreziosito da un cast di prim’ordine, che alla chiara matrice hitchockiana mischiava elementi più moderni riconducibili al cinema di De Palma ed a quello di Dario Argento.

In seguito ad un gravissimo incidente d’auto avuto mentre torna a casa da una festa con la moglie Judith, Dan Merrick rimane senza memoria e completamente sfigurato. Il suo volto viene ricostruito con una complessa operazione di chirurgia plastica e l’uomo, amorevolmente accudito dalla moglie, lentamente recupera la sua condizione fisica, iniziando poi a ricordare anche qualcosa dell’incidente grazie a dei flashback. Finalmente ristabilitosi dopo la lunga convalescenza, vissuta quasi come una luna di miele, Dan riscopre pian piano che la sua vita matrimoniale era tutt’altro che felice, Judith aveva un amante, Jack Stanton, e lui stesso aveva una relazione con Jenny, la moglie del suo miglior amico e socio d’affari Jeb. Merrick scopre da alcune fatture che ritrova di aver assunto, prima di perdere la memoria, un investigatore privato per indagare sulla moglie, un certo Gus Klein, e lo contatta. Klein si rimette quindi all’opera e si convince che l’incidente occorso al suo cliente sia stato provocato da Judith e dall’amante, le sue indagini condurranno ad un finale sorprendente e non privo di drammatiche conseguenze.
La pellicola di Petersen racconta una storia al limite del paradosso , ma funziona bene, a patto di passar sopra ad alcune cose poco verosimili, si tratta, alla fine, di un sottile divertissement ad incastro, che gioca sulle apparenze ed i meccanismi della mente umana, e fornisce allo spettatore piccoli indizi per coinvolgerlo e condurlo a risolvere l’enigma insieme al personaggio dell’investigatore Klein. Il film non è privo di immagini suggestive, grazie all’eccellente fotografia di Laszlo Kovacs, e si avvale di un gigantesco Bob Hoskins, ottimamente spalleggiato da Tom Berenger, Greta Scacchi, Joanne Whalley-Kilmer e Corbin Bernsen.