MIDSOMMAR - Il villaggio dei dannati
MIDSOMMAR - Il villaggio dei dannati.
GENERE: horror, thriller, drammatico
ANNO: 2019
PAESE: USA
DURATA: 140 minuti
Regia di:
Cast principale:
Ho visto al cinema anche il precedente lavoro di Ari Aster, Hereditary, una pellicola certamente non banale, che mischiava elementi piuttosto classici ad altri molto insoliti ed aveva certamente la non comune capacità di infondere inquietudine nello spettatore, ma la storia di Hereditary, in definitiva, non era riuscita comunque a coinvolgermi fino in fondo.
I trailer di Midsommar però mi hanno immediatamente attirato ed appena il film è uscito in sala non ho potuto fare a meno di andare a vederlo, quelle immagini bucoliche a tinte horror risvegliavano in me il ricordo di un film che amo particolarmente, ‘The wicker man’ di Robin Hardy.
Come già in ‘The wicker man’ la storia, pur legata a paganesimo ancestrale e spiritismo, argomenti tipici di un film ‘folk horror’ quindi lontani dalla realtà corrente, è invece un continuo riferimento all’attualità, dove la civiltà un po’ bigotta ed ignorante dell’Inghilterra degli anni ’70 di ‘The wicker man’ viene sostituita da una realtà americana fatta di rapporti interpersonali fondati su falsità ed egocentrismo, una situazione familiare terrificante ed una serenità mentale personale minata da paure represse che rendono talmente insopportabile la vita di tutti i giorni da far sembrare una comunità di psicopatici una famiglia ideale.
Ma, ed alla fine lì era il rischio e lì è il problema, Midsommar deve molto al film di Hardy, probabilmente troppo, fino quasi a sconfinare nel plagio sia nei dettagli che nella struttura narrativa.
Questo non vuol dire che il film di Ari Aster sia brutto, sia chiaro, ma pure questa volta il regista è riuscito a far vedere qualche indiscutibile lampo creativo all’interno di un prodotto con molti difetti che, in fin dei conti, non mi ha convinto appieno, lasciandomi ancora in attesa di un salto di qualità da parte di questo promettente regista, che spero arrivi presto.