SEXUAL PARASITE: KILLER PUSSY
SEXUAL PARASITE: KILLER PUSSY
GENERE: horror splatter, commedia, porno soft core/erotico
ANNO: 2004
PAESE: Giappone
DURATA: 60 min
REGIA: Takao Nakano
CAST: Sachika Uchiyama, Natsumi Mitsu, Sakurako Kaoru, Tôgo Okumoto, Yumi Yoshiyuki
Cinque giovani finiscono per caso in una vecchia struttura abbandonata in un bosco e si imbattono in un terribile parassita annidato nei genitali della padrona di casa... Takao Nakano ci serve sul piatto un delirante horror erotico (o porno soft core), splatter e ridicolo come solo il Giappone sa partorire.
Amazonia. Una coppia di scienziati è alla ricerca di un raro esemplare di animale chiamato Apalacha Mogeta. Una volta trovato scoprono che è posseduto da un temibile parassita, paragonato ad un demone, che infesta gli organi genitali femminili.
Giappone un anno dopo. Un gruppo di ragazzi, tre donne e due maschi, durante una gita resta a piedi, la macchina infatti ha un guasto in un luogo sperduto e, guarda caso, privo di copertura telefonica. Nel tentativo di trovare dei soccorsi, i cinque si perdono in un intricato bosco finché non sopraggiungono nei pressi di una struttura abbandonata con un cartello intimidatorio in bella vista che invita chiunque a non entrare. Come da prassi la comitiva ignora il messaggio… all’interno trovano una vera e propria abitazione e, stanchi ed affamati, fanno come se fossero a casa loro. Mentre ne perlustrano le stanze, involontariamente lasciano aperta una ghiacciaia che al suo interno contiene una donna, la ricercatrice che un anno prima era stata contaminata dal parassita sessuale. Da qui inizia un delirante susseguirsi di scene erotiche molto spinte, fontane di sangue, e vagine carnivore bramose di macellare corpi nel bel mezzo degli atti sessuali.
Fino all’ultimo ero indeciso se recensire questo “film” di Takao Nakano (lo stesso di Big Tits Zombie) o passare oltre… alla fine però Killer Pussy è talmente insulso, folle, demenziale e ridicolo che non potevo esimermi del buttar giù due righe. Citazionista all’estremo – vi possiamo trovare rimandi a “Brain Dead” di Peter Jackson, “Il demone sotto la pelle” di Cronenberg, “Alien” di Ridley Scott e “Killer Condom” di Martin Walz – è stato la fonte d’ispirazione del più famoso “Denti” di Mitchell Lichtenstein. Cinema indipendente a basso budget per eccellenza con effetti speciali plasticosi poco credibili, attori che sembravano posizionati per caso davanti ad una telecamera e dialoghi a dir poco imbarazzanti. Memorabili le sequenze, riprese dall’interno della vagina, del parassita che pian piano fa cucù per addentare e strappare a morsi il pene del malcapitato di turno.
C’è pure stato qualcuno che ha cercato di trovare un significato profondo in questo “film” innalzandolo a metafora del dispotismo femminile o addirittura dell’AIDS, solo perchè i ragazzi si accoppiano senza preservativo e restano evirati. La realtà però è una sola… Sexual Parasite: Killer Pussy è un’opera senza alcun senso messa in scena con goliardia per puro divertimento e per “usufrutto” del tipico adolescente nerd nipponico, con gli occhialoni enormi, qualche chilo di troppo e gli ormoni a palla.
Allora perchè guardarlo? Perché se non ti fanno schifo l’abbondanza di sangue e di fluidi femminili, se non ti shockano i cazzi mozzati, se non tocca la tua morale vedere del sesso esplicito passerai una piacevole oretta divertendoti come un matto davanti a tanta idiozia.
Piccola curiosità, Sexual Parasite è stato il primo film ad essere appellato con il nome di “J-sploitation”, termine da qui in avanti usato per definire quei prodotti estremi dove il classico horror giapponese (J-horror) si fonde con il binomio sesso e violenza estrema.