INTO THE BADLANDS
GENERE: azione, avventura
ANNO: 2015 – 2019 (Conclusa)
PAESE: USA
DURATA: 3 stagioni – 32 episodi
DA UN’IDEA DI: Alfred Gough, Miles Millar
CAST: Emily Beecham, Marton Csokas, Ally Ioannides, Aramis Knight, Madeleine Mantock, Daniel Wu, Oliver Stark, Sarah Bolger, Orla Brady, Stephen Lang
Into The Badlands è un'avvincente serie d'azione prodotta dalla AMC (la stessa di grandi successi quali The Walking Dead e Breaking Bad) liberamente ispirata al romanzo "Viaggio in Occidente", un classico della letteratura cinese. Ci troviamo a seguire le avventure di un guerriero in un mondo post apocalittico che si ispira al wuxiapian (il genere cappa e spada cinese) rivisitato alla maniera occidentale in pieno stile Mad Max e intriso di steampunk.
«Le guerre divamparono in un passato che nessuno ora ricorda più. Paura e oscurità governarono fino all’avvento dei Baroni, sette uomini e donne che forgiarono l’ordine dal caos. La gente si rivolse a loro in cerca di protezione, ma la protezione divenne schiavitù. I Baroni bandirono le armi da fuoco e crearono armate di guerrieri conosciuti come i Falciatori. Questo presente è nato dal sangue. Qui nessuno è innocente. Benvenuti nelle Badlands.»
Inizia così Into The Badlands, con questo prologo recitato che ci ricorda l’incipit di ogni puntata di Ken Il Guerriero. Ci troviamo in un mondo post apocalittico involuto in un sistema feudale; la società è governata da tiranni chiamati Baroni che esercitano il loro potere attraverso l’uso indiscriminato della violenza; essi hanno eserciti potenti composti da guerrieri chiamati Falciatori ed ognuno ha al suo fianco un luogotenente. Seguiamo le avventure di uno di loro, Sunny (interpretato dall’acclamata star cinese Daniel Wu), alle dipendenze del sanguinario Barone Quinn (Marton Csokas); il suo destino si incrocerà con quello di un ragazzo M. K. (Aramis Knight) dotato di uno strano quanto micidiale potere: se ferito diventa un’inarrestabile macchina omicida. Ed è proprio intorno a questo potere, chiamato Dono, che ruotano i tre capitoli della serie.
Nella prima stagione vediamo l’evolversi del nostro protagonista da sanguinario assassino a uomo che mette in discussione il suo passato di omicidi. La pace tra i vari feudi è messa a repentaglio dalla neo Baronessa, soprannominata la Vedova, che vuole a tutti i costi entrare in possesso di M. K., un ragazzino che si può trasformare in un’inarrestabile killer. Proprio per questa sua capacità diventa l’oggetto del desiderio di molti. Lo scontro tra Quinn (il barone di Sunny), Sunny e la Vedova sarà inevitabile ma con più di un’imprevisto.
La seconda stagione si apre con il nostro eroe, schiavo in una miniera al di fuori delle mura delle Badlands, che cerca di farsi strada verso la libertà a suon di duelli e combattimenti; in questo caso l’omaggio a Il Gladiatore mi sembra evidente. Con l’aiuto di un nuovo amico, Bajie (Nick Frost), riescono a fuggire e intraprendono insieme un lungo viaggio per rientrare nelle terre dei feudi alla ricerca di M. K., che a sua volta è stato rapito da alcuni misteriosi monaci e portato in un convento per imparare a conoscere e a gestire il suo potere, e di sua moglie con suo figlio. A complicare le cose c’è il ritorno di Quinn che tutti credevamo morto nel finale della prima stagione.
Il terzo e ultimo capitolo vede protagonista Pellegrino (Babou Ceesay), un profeta e potente guerriero in grado di comandare a suo piacimento il Dono ma soprattutto con la capacità di sottrarlo e infonderlo a suo piacimento. Scopriremo moltissime cose del passato dei vari protagonisti e i colpi di scena si susseguono uno dietro l’altro.
Se amate la commistione tra generi diversi questa serie non potrà non piacervi, atmosfere da film western, botte da orbi a colpi di wu-shu e spade, intramezzi fumettistici e quel gusto steampunk che io personalmente adoro.
È chiaro fin da subito che lo stile sia più importante del contenuto quindi ci troviamo davanti ad una trama molto semplice (sebbene i colpi di scena siano molteplici sono spesso intuibili in anticipo) sorretta da un confezionamento che rasenta la maniacalità: i duelli sono delle vere e proprie danze e non annoiano mai, i costumi sono di quanto più perfetto ci si possa aspettare, paesaggi e location dal richiamo western sono suggestivi e poetici (come le piantagioni di papavero fuori dai palazzi baronali), il cast di ottimo livello con una caratterizzazione dei personaggi buona, in continua crescita e scoperta di se puntata dopo puntata, sebbene questo aspetto non sia stato la prerogativa degli ideatori.
La serie è stata chiusa dopo la terza stagione, partita con sbalorditivi record d’ascolti è calata e crollata nel suo epilogo; resta il fatto che Into The Badlands è un prodotto di puro e godereccio intrattenimento che vi farà sicuramente divertire. Peccato che non prosegua perchè il cliffhanger conclusivo ha destato molta curiosità su ipotetici scenari futuri.