ILL - FINAL CONTAGIUM
ILL - FINAL CONTAGIUM
GENERE: horror estremo, body horror, pandemico, cinema indipendente
ANNO: 2020
PAESE: Italia, Cile, Germania
DURATA: 105 minuti
REGIA: Kai E. Bogatzki, Domiziano Cristopharo, Lucio A. Rojas, Lorenzo Zanoni
CAST: Ximena del Solar, Chiara Pavoni, Felipe Ríos, Tommaso Arnaldi
Final Contagium è un film horror diviso in 4 capitoli incentrati sulle varie fasi dello sviluppo di una pandemia. Ogni episodio è realizzato da un regista diverso: “Contagium” di Lucio A. Rojas, “Gully” di Lorenzo Zanoni, “The Body” di Domiziano Cristopharo e “The Cabin” di Kai E. Bogatzki, tutti volti noti ed apprezzati nel panorama horror indipendente italiano ed internazionale.
Contagium (Day #0) – Lucio A. Rojas
Cile. Due avvenenti adescatrici mettono gli occhi sulla preda sbagliata, uno scienziato cileno pazzo che è entrato in possesso di una valigia piena di soldi contaminati con un virus mortale. Dal furto di questo bottino non solo le due ragazze non ne usciranno vive ma causeranno il diffondersi della malattia.
Rojas, autore dell’acclamato Trauma, mette la firma sul primo capito, quello introduttivo, realizzato in modo ineccepibile ma probabilmente il meno incisivo dei quattro. Da segnalare l’interpretazione di Felipe Rios, veramente inquietante nel ruolo del folle, istrionico.
Gully (Day #86) – Lorenzo Zanoni
Diversi giorni dopo a Roma. Owen è un uomo mai cresciuto, un parassita della società, vive mantenuto dalla sua compagna e trascorre i giorni mangiando, oziando, consumandosi nella noia e davanti ad uno schermo televisivo. Una sera assiste ad un incidente, soccorre il malcapitato e, mentre i paramedici intervengono, trafuga alla vittima un copioso rotolo di soldi. Infausto gesto perché è una mazzetta contaminata e il contagio non tarderà a manifestarsi distruggendolo nel corpo al punto da diventare irriconoscibile. Il finale drammaticamente poetico chiude un’episodio azzeccatissimo sotto tutti i punti di vista.
Questo secondo capitolo di Zanoni è un vero piccolo capolavoro di body horror, triste e decadente, angosciante ed opprimente. L’interpretazione di Tommaso Arnaldi è estrema; grazie alla fotografia accurata di Daniele Trani e agli effetti speciali iper realistici di Athanasius Pernath, possiamo sentire l’odore di marcio e di morte che trasuda per tutto l’episodio.
The Body (Day #104) – Domiziano Cristopharo
Kossovo. Una transessuale dedita alla prostituzione e ossessionata dall’aspetto fisico investe il denaro che guadagna in interventi chirurgici volti a modificare il suo corpo. Non guadagnando però abbastanza da riuscire ad affidarsi ad una costosa ma sicura clinica specializzata si mette nelle mani di una ciarlatana che per pochi soldi (logicamente infetti) la trivella di iniezioni di un non ben specificato liquido. Anche per lei la fine è vicina, il suo corpo, di cui era tanto adoratrice, inizia a marcire conducendola in una spirale di follia alimentata dall’osservare allo specchio il mostro che è diventata.
Questo terzo capitolo di Cristopharo (Doll Syndrome, eROTik), insieme al precedente, sono i più riusciti ed efficaci della tetralogia. Siamo di fronte all’episodio più violento ed estremo dove il sesso si mescola ad aghi che penetrano la pelle e ai coltelli che lacerano gole e strappano via parti di corpo marcescenti. Vanità e lussuria corrodono il corpo tanto quanto l’anima della protagonista (una magnifica Chiara Pavoni). Gli effetti speciali anche in questo caso sono stati affidati ad Athanasius Pernath.
Da segnalare la presenza nel cast di Poison Rouge (American Guinea Pig: Sacrifice).
The Cabin (Day #913) – Kai E. Bogatzki
Un bosco in Germania. Un padre vive isolato in una baita col figlio infetto, oramai il virus ha contagiato il mondo. L’uomo sembra aver trovato il modo per mantenere in vita il ragazzo amputandogli parti del corpo. Con una telecamera si riprende, racconta la sua storia e lancia appelli ed accuse al mondo alto borghese che con i suoi soldi ha causato così tanto dolore. Ma non esiste lieto fine neanche in questa storia…
Nel quarto capitolo Bogatzki (noto per Scars of Xavier) ci conduce in un mondo ormai devastato dal contagio inarrestabile. Impregnato di un pessimismo estremo in questo episodio conclusivo viviamo il dolore di un padre davanti alla morte ineluttabile di suo figlio, soffriamo con lui per l’impotenza davanti al progredire della malattia nonostante l’accanimento nel cercare una cura.
Il denaro è un virus, esso logora e corrompe l’animo umano così come una malattia degrada il corpo: una metafora imprescindibile. Se poi l’organismo/spirito che viene infettato è debole e fragile gli effetti sono ancora più devastanti, ne sono esempi i protagonisti: due rapinatrici, un’inetto, una lussuriosa trans innamorata morbosamente di se…
Un film, 4 storie e tanto su cui riflettere.