SCORPIO
GENERE: azione, poliziesco, thriller
ANNO: 1973
PAESE: USA
DURATA: 114 minuti
REGIA: Michael Winner
CAST: Alain Delon, Burt Lancaster, Paul Scofield, John Colicos, Gayle Hunnicutt
'Scorpio' racconta una vicenda molto intricata, che contrappone ad agenti segreti vecchio stampo, non privi di un loro codice d'onore anche nel confrontarsi con i loro avversari, una nuova generazione di spie prive di scrupoli. Un trio di attori di gran livello rende più semplice il lavoro al regista, l’esperto Michael Winner, che di suo ci mette alcune scene d'azione girate magistralmente, ma la sceneggiatura troppo ingarbugliata non gli semplifica le cose, ed il risultato è un film che solo a tratti riesce a svettare tra la miriade di film di spionaggio girati negli anni '70.
Sceneggiatore fin dai tempi della ‘Swinging London’, Michael Winner è col tempo diventato anche scrittore, regista, produttore e, nelle vesti di esperto di gastronomia, personaggio televisivo. In ogni sua attività il poliedrico artista londinese non è mai sceso a compromessi, risultando tra i narratori più controversi della sua epoca.
Dopo una prima fase di carriera nella quale si dedicò soprattutto alla (contro)cultura legata alla gioventù inglese ed al mondo operaio britannico degli anni ’60, Winner si spostò ad Hollywood cambiando il suo stile e gli argomenti trattati nel suo cinema, iniziando a girare film d’azione molto spesso caratterizzati da ampie dosi di violenza. Fa parte di questo periodo ‘Scorpio’, del 1973, nel quale Winner si trova a lavorare con l’affermato divo americano Burt Lancaster ed il francese Alain Delon, più giovane, al loro fianco si segnala anche la presenza del britannico Paul Scofield.
Jean Laurier, detto Scorpio, è uno spietato killer francese con la passione per i gatti, al quale la CIA affida operazioni non ufficiali a contratto, tramite un agente di collegamento americano, Gerald Cross, suo amico e mentore. Dopo una missione di successo a Parigi, nella quale la coppia di agenti ha eliminato un generale arabo incolpando dell’omicidio alcuni attivisti di estrema sinistra, l’agente Cross decide di dare le dimissioni per passare più tempo con la moglie Sarah. Il capo reparto McLeod, giunto a conoscenza delle intenzioni di Cross, aveva però già pianificato la sua eliminazione fisica, compito che avrebbe dovuto portare a termine proprio Scorpio, alla fine della loro missione in Francia. Il killer però, nonostante gli fosse stato detto che il collega collaborava da tempo con i russi, si era comunque rifiutato di ucciderlo.
Cross riesce a salvare la pelle anche dopo un ulteriore agguato della CIA, a Washington, estorcendo ai killer che lo attaccano il nome del mandante. Saputo che sono i suoi capi a volerlo morto, Cross decide di scomparire e si reca a Vienna contattando l’agente russo Sergei Zharkov, un vecchio rivale ed amico fin dalla seconda guerra mondiale, che gli fornisce una casa per nascondersi. La spia sovietica gli offre di passare dalla sua parte, ma Cross ribadisce di voler semplicemente andare in pensione. Nel frattempo Scorpio viene incastrato per possesso di eroina e ricattato, per costringerlo ad accettare di uccidere Cross, ricevendo anche la promessa di ottenere una posizione di rilievo nell’organizzazione alla conclusione positiva dell’operazione. A Vienna Scorpio e Cross si incontrano amichevolmente per l’ultima volta, l’anziano agente giura all’amico di non aver fatto il doppio gioco e gli rivela che McLeod ha ordinato due volte di ucciderlo in passato, ma lui lo ha sempre protetto. Scorpio decide comunque di continuare a dargli la caccia, coadiuvato da due agenti austriaci, e riesce a scovarlo proprio mentre organizza l’arrivo a Vienna della moglie Sarah con l’aiuto di Max, un musicista che aveva liberato dai lager nazisti. Max ed i due austriaci muoiono nello scontro, Cross viene ferito, ma riesce di nuovo a fuggire all’agguato.
Nello stesso momento però Sarah viene uccisa quando, rientrando improvvisamente a casa, vi trova alcuni agenti che la stanno mettendo a soqquadro in cerca di indizi. A questo punto Cross rientra negli U.S.A. con l’unico obiettivo di vendicarsi, mentre la CIA è convinta da alcune foto false che si è rifugiato a Mosca. Scorpio non crede alle notizie dell’agenzia e giunge a Washington convinto che Cross tornerà lì per uccidere McLeod, cosa che in effetti avviene, intanto pianifica il suo rientro in Francia con la fidanzata americana Susan, che in realtà però è una agente cecoslovacca sotto copertura e sta aiutando proprio l’agente americano. Quando lo scopre, Scorpio segue Susan, che lo conduce al nascondiglio di Cross ed uccide lei ed il suo mentore, a quel punto, però, il sostituto di McLeod fa uccidere anche lui, per cancellare tutte le tracce.
Film di spionaggio strettamente legato al periodo nel quale fu realizzato, quello caratterizzato dalla cosiddetta ‘Guerra fredda’, ‘Scorpio’ tende a confondere le idee dello spettatore con una trama piuttosto complicata e può risultare indigesto soprattutto al pubblico più giovane. Per tutti quelli che hanno vissuto quei frangenti di storia resta di più semplice fruizione, per quanto il contesto nel quale si colloca sia ormai indiscutibilmente lontano, anche grazie ad un buon cast (Paul Scofield a mio parere una spanna sopra ai divi Lancaster e Delon) e qualche scena d’azione azzeccata.
L’atmosfera vira tra il crepuscolare ed il frenetico ed è certamente la parte dedicata alle ‘vecchie spie’, che sono sempre dei killer, ma hanno un loro ferreo codice morale, quella più ispirata. Pregevole, come sempre, il lavoro di Winner dal punto di vista prettamente tecnico, con ampio uso di zoom e grandangoli, come era in voga all’epoca, il film però all’uscita non ottenne particolare successo.