THE HOUSE
THE HOUSE
GENERE: animazione, drammatico, horror
ANNO: 2022
PAESE: Usa, Gran Bretagna
DURATA: 97 minuti
DA UN’IDEA DI: Niki Lindroth, Emma De Swaef, Paloma Baeza, Marc James Roels
Scritto dallo sceneggiatore Enda Walsh e prodotto dal famoso studio Nexus. Un altro prodotto Netflix di tutto rispetto, “The house” è un film antologico animato, realizzato in stop motion, dai toni davvero cupi e grotteschi dove Tim Burton e Kafka si incontrano. Tre storie, all’apparenza separate, ambientate nel passato, presente e futuro. Denominatore comune: la casa.
“Time to get you a home”
(The house, 2022)
Passato,presente e futuro. Tre storie distinte. Ma solo in apparenza, perché sono legatedalla presenza ingombrante di una casa. Della stessa casa.
“And Heard Within, A Lie is Spun”
Il primo episodio, probabilmente quello più cupo e con atmosfere horror, ne mostra la nascita, l’arrivo. Concessa in dono a una modesta famiglia inglese da un misterioso e alquanto diabolico architetto. I genitori della piccola Mable, abbagliati dalla sontuosità della loro nuova dimora, perdono il legame con le figlie e la realtà.
“Then Lost is Truth, that Can’t be Won”
Il presente è invece l’episodio più disturbante. La casa è di un impresario (dalle sembianze di un topo) che la rimette a nuovo per poterla vendere e ripagare i propri debiti da cui è afflitto. Il protagonista non ha affetti. Le uniche chiamate che riceve sono quelle della propria banca. A lavori ultimati scopre che è infestata da scarafaggi. Tenta di salvare la situazione, che però precipita e lui stesso ne rimane vittima.
“Listen Again and Seek the Sun”
L’ultimo ha infine sfumature oniriche ed è l’unico ad avere, se così vogliamo chiamarlo, un lieto fine. In futuro nebuloso e post apocalittico, una gatta cerca con i pochi mezzi a propria disposizione di rendere la sua residenza accogliente per lei e per i suoi due inquilini. Nonostante vi sia un imminente alluvione ad incombere, la gatta è decisa a non abbandonarla.
Filo conduttore del film è, come già detto, la casa. Da luogo sicuro dove trovare conforto diventa l’ossessione dei protagonisti che rimangono intrappolati in essa, in solitudine. Il film è una metafora dell’uomo (contemporaneo soprattutto) vittima dei propri desideri materiali ed effimeri di cui rimane prigioniero, a tal punto da venire inglobato in essi, senza alcuna possibilità di fuga. La tecnica del passo a uno, qui applicata in modo magistrale, in un primo momento può ingannare lo spettatore, che crede di trovarsi di fronte a un film per bambini. Ma ci si rende conto fin da subito che non è così. Lo stop motion, usato fin da sempre per creare nello spettatore un effetto straniante, è qui accentuato dalla scelta del materiale che conferisce ai pupazzi un aspetto ancora più inquietante.
Menzione speciale va alla colonna sonora composta dal pluripremiato musicista argentino Gustavo Santaolalla, vincitore di ben due Oscar (Brokeback Mountain e Babel), che per questo film crea musiche che ci riportano alla chitarra del videogioco capolavoro “The last of us” (di cui è sempre compositore).
The House, dunque, diventa una piccola perla nella vasta e variegata produzione Netflix, di
altissima qualità sia per i contenuti che per la forma.
Assolutamente da vedere.