GLI INVASATI

GLI INVASATI

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GENERE:         horror

ANNO:             1963

PAESE:            USA

DURATA:         112 minuti

REGIA:             Robert Wise

CAST:              Claire Bloom, Lois Maxwell, Richard Johnson, Julie Harris, Russ Tamblyn

Molti di voi conoscono o hanno visto una delle serie evento del 2018 marchiata Netflix, Hill House. Ma forse non tutti sanno che questo serial altro non è che un remake (così come The Haunting di Jan de Bont del 1999).Il film a cui si ispira è Gli Invasati di Robert Wise del lontano 1963.

“Una casa maledetta, infestata dagli spiriti, simile ad un paesaggio sconosciuto in attesa di essere esplorato. Villa Crane era in piedi da novant’anni e poteva resisterne altrettanti. Il silenzio fasciava le pietre e le travi di quella casa e, qualunque cosa si muovesse lì dentro, era di natura misteriosa.”

Con questo monologo si apre il lungometraggio tratto dal romanzo di Shirley Jackson, L’Incubo di Hill House (definito dallo stesso S. King uno dei racconti horror meglio riusciti della storia).

Villa Crain esiste da 90 anni e le sue mura hanno visto follia, omicidi e suicidi. Al suo interno sono morte violentemente la prima e la seconda moglie del proprietario. La figlia di lui Abigail, è nata cresciuta, invecchiata e morta senza mai lasciare la camera dei bambini. La dama di compagnia di lei, dopo aver ereditato lo stabile, fu trovata impiccata nella biblioteca. E’ una casa inquietante, è facile perdersi al suo interno, nessuna parete ha angoli retti e le porte, bislacche, si chiudono sempre da sole. Girano voci che al suo interno accadano strani fenomeni.

Proprio per tutto questo l’antropologo e studioso di paranormale John Markway (Richard Johson) la elegge a sede dei suoi studi. Porta con se due assistenti, Eleanor ‘Nell’ Lance (Julie Harris) e Theodora ‘Theo’ (Claire Bloom). La prima per la sua estrema sensibilità e perché in passato aveva vissuto un fenomeno paranormale e la seconda per la sua capacità di leggere nel pensiero.

Fa parte della compagnia, come supervisore, anche Luke Sanderson (Russ Tumblyn) in quanto erede della magione. Fin dalla prima notte gli ospiti sono tormentati da colpi, passi ed urla. Eleanor è la più fragile ed entra come in simbiosi con la casa, Luke abbandona quanto prima il suo scetticismo cronico, Theo e John cercano con tutte le loro forze di non far precipitare le cose.

Ma qualunque cosa sia, suggestione o spiriti malevoli, Villa Crane vedrà saziata la sua sete.

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Robert Wise ha la capacità di sfruttare le nostre paure più semplici: il buio, un rumore nella notte, la notte stessa con i suoi misteri, una porta socchiusa. Onirico e reale si mescolano senza farci capire il confine tra di loro e questo ci disorienta e ci disturba, più volte ci troviamo a riflettere se quello che vediamo accada veramente o sia frutto della suggestione dei personaggi.

Non esistono effetti speciali ma l’ansia e la tensione sono alimentate da movimenti veloci della camera da presa, giochi di luce ed ombra resi ancor più violenti dalla pellicola monocromatica, grandangoli fortemente distorcenti, giochi di specchi, musica dissonante.

Il montaggio unisce sapientemente momenti di dinamismo e riprese ossessive con sequenze molto più classiche. Che dire un piccolo gioiello di cinema perfetto e curato in ogni dettaglio. Un film di cui si parla poco ma che andrebbe riscoperto e rivalutato (non solo da chi lo sfrutta per farne delle rivisitazioni) soprattutto oggi, dove con gli effetti speciali si nascondono notevoli carenze, in primis di idee.


Piccole curiosità. Il regista è stato molto abile nel trattare l’attrazione saffica tra le due protagoniste. Nel ‘63 eravamo ancora in pieno Codice Hays e la censura era molto severa e poco permissiva.

L’unico effetto speciale di tutta la pellicola è, nel finale, la distorsione della porta creata con un operatore dall’altra parte che la spingeva con quanta forza aveva.

John il boia Ruth

Sono Gilberto, alias John il boia Ruth, la mente che ha dato forma a questo progetto. Nella vita mi occupo di web: dal marketing alla grafica, dalla progettazione di siti ai Social Network. Ne I Cinenauti ho voluto fondere il mio lavoro, che amo, con la mia più grande passione, il cinema. Prediligo gli horror, meglio se estremi e disturbanti, i thriller, i fantasy e i film d'azione. Insomma divoro qualsiasi cosa cercando di non farmi condizionare dai pregiudizi.