KILL LA KILL

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KILL LA KILL

Kira ra Kiru

キルラキル

GENERE:           azione, fantasy, seinen

ANNO:               2013

STUDIO:            Trigger

IDEATORE          Ryō Akizuki

REGIA:                Hiroyuki Imaishi

"Kill la Kill" è un anime che segue Ryuuko Matoi, una studentessa in cerca dell'assassino di suo padre. Alla Honnouji Academy, Ryuuko scopre le "Goku Uniforms", divise che conferiscono poteri speciali agli studenti. Utilizzando l'uniforme vivente Senketsu, Ryuuko combatte contro gli studenti di Honnouji e affronta la presidentessa Satsuki Kiryuuin per scoprire la verità sulla morte di suo padre e smascherare un complotto più ampio. L'anime è caratterizzato da azione, intrighi e rivelazioni scioccanti.

Diretto da Hiroyuki Imaishi e scritto da Kazuki Nakashima, Kill la Kill (Kiru ra Kiru in lingua originale) racconta la storia di una diciassettenne di nome Ryūko Matoi alla ricerca dell’assassino di suo padre, grazie all’aiuto della metà di una forbice gigante trovata sul luogo del delitto. 

Seguendo le tracce, Ryūko si imbatte nell’istituto Honnōji, situato nella baia di Tokyo e governato (letteralmente) dalla pericolosa Satsuki Kiryūin, la quale basa l’organizzazione studentesca sulla legge del più forte: gli studenti infatti affrontano innumerevoli sfide fisiche e devono diventare meritevoli di indossare le ultra uniformi, vestiti intrisi di biofibre da guerra che concedono a chi le indossa poteri straordinari, in cambio del loro sangue. Anche Ryūko ne possiede una, denominata Senketsu, un uniforme alla marinara creata da suo padre, che permette alla protagonista di ottenere abilità eccezionali. Senketsu in particolare è una veste divina, costituita al 100% da biofibre da guerra, molto più potente di qualsiasi altro tipo di uniforme. Nel corso delle vicende scopriamo che anche Satsuki possiede una veste divina, chiamata Junketsu, con la quale cerca più volte di sconfiggere Ryūko. La sua veste è stata creata dalla madre Ragyō, la direttrice dell’Istituto e l’amministratrice delegata della Revocs, un’azienda di abbigliamento che governa il Giappone nel campo della moda. L’obiettivo di Ragyō è sfruttare il potere delle biofibre da guerra per avere il controllo su chiunque le indossi, come burattini; nonostante all’inizio Satsuki fosse ostile alle idee della madre, comprende subito il grande potere che può fornire una veste divina e si lascia trasportare dalle idee di Ragyō. Sarà compito di Ryūko salvare il mondo e inseguire chi possiede l’altra metà della lama forbice in grado di distruggere le biofibre da guerra, trovata proprio all’interno del regno della Revocs.
Le trasformazioni di ultra uniformi e vesti divine ricordano molto l’intramontabile Sailor Moon, anche se Kill La Kill non tenta di esserne una parodia: il significato della serie, tra un’assurdità e un’altra, punta a far comprendere il concetto di estetica legato al vestiario, cercando di portare lo spettatore alla conclusione che la bellezza prettamente estetica è futile rispetto agli affetti di amici e familiari.
 
Ryūko evolve molto come personaggio nel corso della serie. Da violenta e fuori controllo a causa della morte del padre, non è congiungendo l’altra metà della lama forbice che matura, bensì grazie alla grande amicizia con l’allegra Mako Mankanshoku e al ritrovamento della famiglia perduta. Molto originale la normalità nell’indossare vestiti succinti pur di ottenere potere, e l’associazione combattente della Revocs che non si vergogna a respingere il potere restando completamente nudi (non a caso si chiama Nudist Beach).
 
Nonostante avessi poche aspettative dopo aver letto la trama, ho apprezzato la serie man mano che la guardavo, un po’ trasportata dalla curiosità di conoscere l’assassino di Ryūko e un po’ divertita dalle scene esilaranti presenti in ogni episodio; l’assurdo in stile Jojo c’è, ma il messaggio finale è molto più forte del lato rocambolesco e permette a Kill La Kill di essere un anime davvero apprezzabile. Ho adorato il personaggio di Mako insieme alla sua famiglia povera ma onesta, che anche quando ottiene una follia di denaro fra le mani mantiene le abitudini che aveva nella povertà e rinuncia alla ricchezza pur di tornare a vivere come prima, insieme e in armonia. Ogni storia di ogni personaggio è accuratamente spiegata tramite déjà-vu, ed è difficile stabilire chi sia il vero cattivo in realtà, perché ogni motivazione al proprio comportamento risulta valida per ciascun individuo.
 
In conclusione consiglio Kill La Kill per chi cerca un anime divertente, assurdo ma allo stesso tempo dal significato importante, un’unica stagione da vedere tutta d’un fiato per innamorarsi gradualmente dello sviluppo della trama.

Astra

Il mio nome è Arianna e sono nata a Roma, nella primavera del 1999. Adoro la buona musica e la mia stagione preferita è l'estate, soprattutto davanti a una bella birra ghiacciata. Sono cresciuta, per fortuna o per disgrazia, passo passo con l'avvento di internet sui dispositivi elettronici, cosa che mi ha permesso di raggiungere fin da bambina posti inimmaginabili, per me fonti di crescita e di creatività: sono infatti amante del disegno e ancor di più di anime e manga, che mi accompagnano dalla tenera età di 7 anni. Il mondo dell'animazione mi permette di volare con la fantasia e di vivere nel mondo che vorrei, caratteristica che persino ora che sono più adulta non mi ha abbandonato. Per questa ragione, nel corso degli anni ho visto un numero folle di anime, fra i generi che preferisco ci sono shonen, shojo e isekai. Inutile dire che la mia lista è in costante aggiornamento, non vedo l'ora di poterla ampliare ancora, perciò mi sono detta, perché non scrivere qualche bella recensione intanto per aiutarvi a capire quale anime vi rispecchia di più? Eccoci arrivati quindi al mio più forte scopo vitale: la divulgazione! (•̀ᴗ•́)Ùˆ