WARRIOR NUN

WARRIOR NUN

Warrior Nun i cinenauti netflix recensioni serie tv film cinema azione fantasy

GENERE:                 azione, fantasy, drammatico

ANNO:                      2020

PAESE:                     USA

DURATA:                  2 stagione – 18 episodi (in corso)

DA UN’IDEA DI:        Simon Barry

CAST:                        Alba Baptista, Toya Turner, Kristina Tonteri-Young, Lorena Andrea, Tristán Ulloa, Joaquim de Almeida, Olivia Delcán, Sylvia De Fanti

In questa serie tv d'azione fantasy americana targata Netflix, Warrior Nun, non troviamo i soliti super eroi a contrastare il maligno, bensì un gruppo di belligeranti suore guerriere che richiamano le protagoniste dei film di Robert Rodriguez e sono investite dal dovere di difendere il genere umano dai pericoli del mondo ultraterreno.

Il soggetto è tratto dal fumetto di Ben Dunn “Warrior Nun Areala”, comic novel molto particolare perché, pur essendo americana è disegnata con il tipico stile manga caratterizzato da donne prosperose e abiti succinti. Purtroppo in Italia è ancora inedito.

Ava (Alba Baptista) è coinvolta con la madre in un’incidente stradale e resta sola al mondo. Viene affidata ad un’istituto gestito da suore poiché minorenne e paraplegica. Il suo carattere ribelle la fa entrare in conflitto con la psicopatica madre superiora e misteriosamente, nel giorno del suo diciottesimo compleanno, si toglie la vita. Il suo corpo esanime viene consegnato a padre Vincent (Tristan Ulloa) per le esequie.

Tuttavia la chiesa gestita dal prete non è una comunità cristiana normale bensì il covo di una setta segreta e millenaria di suore combattenti dedite alla lotta dei demoni dell’Inferno. Durante uno scontro, una magica reliquia, entra in possesso del corpo della ragazza rianimandola e rendendola protagonista in una serie di eventi per i quali era già stata, forse, predestinata.

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Possiamo asserire che i luoghi comuni non mancano: suore pazze, orfanotrofi lager, chiesa corrotta, cardinali maggiormente legati al potere temporaneo che a quello ultraterreno (il Cardinal Duretti interpretato da Joaquim de Almeida), ragazze elette e pretendenti deluse, portali magici e demoni in pieno stile “Supernatural” o “Buffy l’ammazza vampiri”.

Ma nonostante questo le puntate, diciotto da circa cinquanta minuti l’una, scorrono piacevoli, si guardano volentieri e sono un continuo crescendo (ammetto che ho visto la seconda stagione in binge mode…)

Simon Barry (già ideatore di Van Helsing e Continuum) ci regala una prima stagione dove ci si aspetterebbero combattimenti a perdifiato che volutamente lasciano il posto a guerre interiori e ai monologhi con se stessa di Ava, catapultata dall’immobilità alla padronanza delle arti marziali con le sorti del mondo in mano. Nella seconda stagione l’azione è maggiore, scontri e lotte non mancano così come affiorano spesso considerazioni sul ruolo della chiesa, sul fanatismo religioso, sulla facile manipolazione di un popolo tendenzialmente gregge che crede a tutto ciò a cui non sa dare una spiegazione. Tema centrale delle due stagioni è quindi il dibattito etico sulla religione e viene spontaneo chiedersi se sia meglio vivere secondo una propria morale, basata sulla comprensione e l’amore, o seguire passivamente cosa dice il “messia” di turno, umano o angelo che sia.

Ma sono le donne il vero cardine di questo show: coraggiose, impavide, determinate ed unite tra loro sebben alimentate da motivazioni spesso contrastanti. Sono queste relazioni interpersonali e il loro evolversi il vero amalgama della serie.

Concludo citando il motto delle Warrior Nuns: “In questa vita o nell’altra!”. Non vi ricorda nulla? Vi aiuto, Il Gladiatore di Ridley Scott.

Confidando in una terza stagione, vi auguro buona visione.

John il boia Ruth

Sono Gilberto, alias John il boia Ruth, la mente che ha dato forma a questo progetto. Nella vita mi occupo di web: dal marketing alla grafica, dalla progettazione di siti ai Social Network. Ne I Cinenauti ho voluto fondere il mio lavoro, che amo, con la mia più grande passione, il cinema. Prediligo gli horror, meglio se estremi e disturbanti, i thriller, i fantasy e i film d'azione. Insomma divoro qualsiasi cosa cercando di non farmi condizionare dai pregiudizi.