DIRK GENTLY

DIRK GENTLY

Dirk Gently agenzia di investigazione olistica cinenauti recensioni serie tv film cinem commedia fantasy

GENERE:                 commedia, fantasy, thriller

ANNO:                      2016

PAESE:                     USA, Gran Bretagna

DURATA:                  2 stagioni – 18 episodi (conclusa)

DA UN’IDEA DI:        Max Landis

DURATA:                  Samuel Barnett, Neil Brown Jr., Aaron Douglas, Fiona Dourif, Michael Eklund, Jade Eshete, Mpho Koaho, Hannah Marks, Dustin Milligan, Elijah Wood

Dirk Gently è una serie TV britannica, di sole due stagioni, ideata da Max Landis (figlio del regista John Landis: The Blues Brothers, Un Lupo Mannaro Americano a Londra). È ispirata alla serie di omonimi romanzi di Douglas Adams, meglio conosciuto come autore della Guida Galattica per gli Autostoppisti.

Il protagonista è un’investigatore un po’ particolare, Dirk Gently (Samuel Barnet, The Lady in the Van), che basa il suo operato sul concetto che “tutto è collegato” e “niente succede per caso” e di conseguenza, più che investigare, si lascia trasportare dagli eventi mettendoli in correlazione tra loro. Una tecnica molto particolare e spesso incomprensibile e sconclusionata che però risulta essere efficace. Al suo fianco troviamo il suo ricalcitrante e refrattario assistente, Todd Brotzman (interpretato da Elijah Wood, il Frodo de Il Signore degli Anelli).

La prima stagione si apre con uno strano omicidio e il rapimento di una adolescente nel quale, non si capisce bene come, sono coinvolti sia un gattino nero che Todd, ex rocker fallito finito a fare il portiere (mi ricorda vagamente il Tim Roth in “Four Rooms“) in un albergo di lusso e avvezzo nell’arte dell’arrangiarsi per vivere. Quando torna a casa dopo una giornata lavorativa, si ritrova davanti uno strano personaggio, Dirk, e da quel momento la sua vita non sarà più la stessa. Insieme alla sorella Amanda (Hannah Marks) verranno catapultati in viaggi nel tempo, scopriranno fantascientifici marchingegni che trasferiscono anime da un corpo ad un altro ,si scontreranno con assurdi personaggi che succhiano letteralmente le paure, con altri che hanno la missione di uccidere e con dei cattivi tutti uguali da sembrar esser fatti con lo stampo. Riusciranno a risolvere il caso travolti dal vortice di tutti questi eventi?

Nella seconda stagione lo scenario è diverso, non si viaggia più nel tempo bensì tra due mondi diversi: quello reale e quello fiabesco di un reame creato dalla fantasia fervida di un ragazzino dagli strani poteri. I nostri eroi avranno più di un nemico da affrontare: il Mago (John Hannah, “Spartacus“, “La Mummia“) che vuole piegare al suo volere il regno fatato; un’umana, reietta dalla società (Amanda Walsh, “Disturbia“), divenuta una strega senza scrupoli con gli stessi progetti di
conquista e di sottomissione; l’Ala Nera, un’organizzazione paramilitare che bracca ed imprigiona le persone “particolari” come il nostro investigatore olistico. L’unico modo per porre fine a queste vicende è trovare e portare nel mondo magico il bambino che a suo tempo lo creò e il predestinato per questa missione è, neanche a dirlo, Dirk Gently. Riuscirà, con i suoi strampalati metodi investigativi, a risolvere il caso?

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Creare un qualcosa dalle pagine di Adams non è impresa facile ma Max Landis sceglie di intraprendere la via più sicura, ovvero inventarsi da zero le storie e non riadattare i libri. Il prodotto finale è un geniale mix di generi: thriller, commedia, horror, fantascienza e fantasy.

Le storie si dipanano seguendo la genialità dell’investigazione che spesso appare priva di senso e illogica; sembra saltare da una congettura ad un ‘altra senza un nesso di razionalità ma alla fine tutto torna in modo coerente e lampante, tutto merito di una sceneggiatura precisa e accurata. Il tutto è condito e reso ancor più piacevole da dialoghi veloci e da scambi di battute grottesche ed ironiche.

Assolutamente una serie tv da non perdere che sa regalare leggerezza ma al tempo stesso, se si vuole scendere un po’ più in profondità e analizzare il malessere interiore dei personaggi tormentati dai loro sensi di colpa, anche seri spunti di riflessione.