RAGNAROK

RAGNAROK

RAGNAROK

i cinenauti recensioni film serie tv cinema Ragnarok

GENERE:                 fantasy, teen drama

ANNO:                     2020

PAESE:                    Danimarca, Norvegia

DURATA:                 2 stagioni – 12 episodi (in corso)

DA UN’IDEA DI:       Emilie Lebech Kaae, Adam Price

CAST:                      David Alexander Sjøholt, Jonas Strand Gravli, Herman Tømmeraas, Henriette Steenstrup, Gísli, Synnøve Macody Lund, Odd Magnus Williamson, Eli Anne Linnestad, Jeppe Laursen, Bjørn Sundquist

Ragnarok. Edda, piccolo paesino incastonato tra i fiordi della Norvegia, diventa teatro dell'eterna lotta tra Asi e Giganti. Gli antichi dei non sono morti ma si sono nascosti tra di noi, con sembianze umane, e sono pronti ad un nuovo e definitivo scontro. Mitologia Norrena, teen drama e tematica ambientale perfettamente miscelate in questa serie tv targata Netflix.

La storia si svolge nel paese (immaginario) di Edda, punta estrema a nord della Norvegia ed ultima roccaforte Pagana a cedere al cristianesimo.

I protagonisti sono i fratelli Magne (David Stakston) e Laurits (Jonas Strand Gravli) che con la madre Turid (Henriette Steenstrup), dopo anni e successivamente alla morte del padre, tornano nel luogo d’origine.

I due adolescenti sono molto diversi tra loro sia caratterialmente che fisicamente (come Thor e Loki). Il primo è biondo e possente ma con problemi comportamentali che lo rendono rigido nel perseguire i suoi ideali e molto introverso; il secondo, di corporatura esile e quasi femmineo, è opportunista, calcolatore e sadico. La mamma lavora presso le industrie Jotul, punta di diamante dell’economia scandinava e spina nel fianco dell’ambiente e dell’intero ecosistema locale.

La famiglia Jotul, Vidar (Gísli Örn Garðarsson) e Ran (Synnøve Macody Lund) coi figli Fjor (Herman Tømmeraas) e Saxa (Theresa Frostad Eggesbø), è l’incontrastata dominatrice del paese: tutti cercano di compiacerli perché danno lavoro a tutta la cittadinanza che, in cambio, si rende cieca davanti ai soprusi ambientali. Loro sono i Giganti.

Ma ad Edda vivono anche due anziani (Odino e Frigga) che riconoscono in Magne il Dio del Tuono, inconsapevole sotto le sue sembianze umane, e lo risvegliano.

La morte di Isolde, l’unica amica del biondo e grande attivista schierata contro i ricchi industriali, metterà in atto il processo che porterà Magne a prendere in mano la sua vita e a recuperare coscienza di chi è veramente.

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Adam Price (Borgen, il potere) con questa serie è riuscito a rivolgersi ai giovani, parlando con il loro linguaggio, sensibilizzandoli (forse per la prima volta in modo così deciso) a tematiche di rilievo come l’ambiente.

La narrazione si regge sul teen drama del ragazzo disagiato con i suoi problemi sociali che trova nell’ecologia il suo scopo per reagire e crescere. Il tutto perfettamente miscelato al fantasy e alla mitologia nordica, esplicativa metafora del mondo reale.

Lo squilibrio dell’eterna lotta tra l’ordine (gli Asi) e il caos (i Giganti) diventa una perfetta allegoria del disordine del mondo attuale. Scordatevi di guardare un Percy Jackson in versione scandinava, non è questo il caso!

L’inquinamento non è il solo tema ad essere affrontato, trovano spazio anche l’omosessualità, il disagio sociale e l’elaborazione dei traumi.

La sceneggiatura è ben congegnata e la storia scorre molto bene. I personaggi sono realistici e gli attori, tutti norvegesi, fanno il loro dovere. Ad essere pignoli i protagonisti andrebbero caratterizzati maggiormente ma, visto che la serie è stata rinnovata, il tempo per farlo ci sarà.

Una piccola curiosità, “Edda” sono anche i due libri (in prosa e poetica) fonti di informazioni sulla mitologia vichinga.

John il boia Ruth

Sono Gilberto, alias John il boia Ruth, la mente che ha dato forma a questo progetto. Nella vita mi occupo di web: dal marketing alla grafica, dalla progettazione di siti ai Social Network. Ne I Cinenauti ho voluto fondere il mio lavoro, che amo, con la mia più grande passione, il cinema. Prediligo gli horror, meglio se estremi e disturbanti, i thriller, i fantasy e i film d'azione. Insomma divoro qualsiasi cosa cercando di non farmi condizionare dai pregiudizi.