ANTROPOPHAGUS
ANTROPOPHAGUS
GENERE: horror, splatter
ANNO: 1980
PAESE: Italia
DURATA: 92 minuti
REGIA: Joe D’Amato
CAST: Tisa Farrow, Saverio Vallone, Serena Grandi, Margaret Mazzantini, Mark Bodin, Zora Kerova
Antropophagus (1980), diretto da Joe D'Amato, è un film horror italiano che si inserisce a pieno titolo nel filone del "cannibal movie". Girato con un budget ridotto, ha saputo suscitare scalpore per le sue scene di violenza estrema, che lo hanno reso un cult per gli appassionati del genere. Un gruppo di turisti approda su un'isola dell'arcipelago greco ma ad aspettarli non trovano ciò che credevano.
Su una spiaggia isolata in un’isola greca due turisti tedeschi vengono barbaramente massacrati a colpi di mannaia.
Atene. Julie si unisce ad un gruppo di turisti che sta per iniziare una crociera nell’arcipelago greco, le serve un passaggio verso un’isola dove la attendono una coppia di francesi con la figlia cieca. La comitiva è composta da Alan, il noleggiatore della barca, sua sorella Carol, una sensitiva, Harold e Maggie, una coppia in attesa di un figlio, e infine Daniel, che corteggia Julie nonostante sia il ragazzo di Carol. Durante il viaggio, la cartomante prevede, attraverso la lettura delle carte la morte imminente di Maggie, causando in lei un forte terrore, ma Julie interviene prontamente a confortarla. Che sia un monito da prendere in considerazione? La barca arriva agilmente a destinazione ma, durante lo sbarco Maggie si infortuna alla caviglia. Il resto della combriccola, lasciata la donna alle cure del marinaio greco che li ha accompagnati, si addentra nel villaggio che trovano con stupore disabitato… gli unici segni di vita sono un cadavere in putrefazione e una donna che fugge via esortandoli ad andarsene. Decidono quindi di recarsi alla casa dei francesi, deserta anch’essa, se non fosse che improvvisamente salta fuori Ariette, la giovane cieca, terrorizzata ed in preda al panico che farfuglia di un mostro che ha ucciso i suoi genitori e del quale ne percepisce la presenza attraverso l’olfatto poichè questo puzza di sangue e di morte. La situazione, già preoccupante, è aggravata dalle percezioni sensoriali di Carol sempre più nefaste. Rientrare all’imbarcazione per fuggire è impossibile, la stessa ha misteriosamente preso il largo. L’unica soluzione è passare la notte nel villaggio mentre fuori imperversa un furibondo temporale e una inquietante figura ammazza i turisti uno ad uno…
Ancora oggi censurato, tagliato pesantemente e condannato all’oblio, Antropophagus resta un cult tra i più iconici ed apprezzati di Joe D’Amato, all’anagrafe Aristide Massaccessi, l’artigiano del cinema italiano. Sebbene l’opera appartenga a pieno titolo al filone dei “Cannibal Movie”, si discosta totalmente dagli stereotipi di genere, niente foreste amazzoniche, niente tribù indigene e niente esploratori senza scrupoli bensì 6 turisti in vacanza nelle isole dell’Egeo.
Al di là della trama semplice e lineare, D’Amato dirige il film con mano sicura, creando un’atmosfera di tensione e suspense che cresce progressivamente fino al culmine del finale. Le scene di violenza, pur essendo eccessive e spesso gratuite, sono realizzate con cura e realismo, contribuendo a creare un’esperienza visiva disturbante. Famose le scene in cui il cannibale, Klaus Wortmann, mangia prima un feto – nella realtà un coniglio comprato dal macellaio poco prima – e successivamente le sue stesse interiora (queste due sequenze sono valse le censure e i divieti e la falsa etichetta di snuff movie).
Il cast è composto da attori non famosissimi, ma che svolgono il loro lavoro senza infamia e senza lode: Tisa Farrow, sorella della più famosa Mia Farrow (la protagonista di Rosemary’s Baby), Zora Kerova (la bionda che veniva appesa per i seni dai cannibali nel Cannibal Ferox di Lenzi), una assai giovane Serena Grandi (accreditata come Vanessa Steiger) e Margaret Mazzantini (accreditata come Margaret Donnelly, oggi apprezzata scrittrice e moglie di Sergio Castellitto). Il plauso però va tutto a Luigi Montefiori che, non solo ha scritto soggetto e sceneggiatura, ma ha interpretato in modo a dir poco magistrale il protagonista.
Antropophagus è un film controverso, che continua a dividere ancora oggi critica e pubblico. Alcuni lo hanno denigrato per la sua violenza gratuita, altri lo hanno lodato per la sua capacità di creare un’atmosfera di terrore e di ansia costante. Nonostante alcune sequenze cult non aspettarti un festival del gore e dello splatter, quello che ti terrà incollato alla poltrona sarà proprio il perenne senso di inquietudine e di claustrofica oppressione.
È un prodotto di genere puro, che non si pone l’obiettivo di essere un’opera d’arte o un film impegnato. Il suo scopo è intrattenere e spaventare lo spettatore, e in questo riesce perfettamente.