Mi chiamo Mattia, alias Anton Chigurh, classe 1975, ho fatto studi classici e sono orgogliosamente spezzino; cosa chiedo ad un film o ad una serie tv? Di farmi riflettere, di inquietarmi, di lasciarmi a bocca aperta, di divertirmi... Per sapere dove trovo tutto questo, leggete le mie recensioni su I
Cinenauti!
THE LODGE
(Veronika FRANZ, Severin FIALA, 2020)
Richard e Laura sono una coppia in crisi; l’uomo comunica alla moglie la volontà di divorziare in modo da poter sposare Grace, la sua nuova compagna, una ragazza con un passato difficile e oscuro riguardante una setta (del quale verremo a sapere strada facendo… ); Laura, sconvolta dalla notizia, si uccide con un colpo di pistola.
LA ISLA MINIMA
(Alberto RODRIGUEZ, 2014)
1980: Pedro e Juan, detective di Madrid, vengono inviati in un piccola frazione dell’Andalusia per far luce sulla scomparsa di due ragazze; l’indagine non sarà priva di insidie e porterà alla luce torbidi retroscena, intersecandosi anche con la complicata transizione politica della nazione, che all’epoca era ancora in divenire…
LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI
(Saverio COSTANZO, 2010)
La Solitudine Dei Numeri Primi di Paolo Giordano è stato il caso letterario del 2008; il romanzo (in realtà piuttosto mediocre) narra la storia di Alice e Mattia, due ragazzi della buona borghesia torinese che, in conseguenza di vicende drammatiche accadute nella loro infanzia, rimangono intrappolati in una sorta di limbo emotivo che ne compromette la salute mentale (lei, prima dedita allo sci per volere del padre e poi fotografa, tende all’anoressia; lui, genietto della matematica, è asociale e ha manie autolesionistiche) ed hanno tra loro una strana relazione che sta a metà tra un’amicizia a distanza e un amore mai dichiarato.
THE SQUARE
(Ruben Östlund, 2017)
Christian Nielsen (l’ottimo Claes Bang), curatore danese del museo di arte contemporanea di Stoccolma, è impegnato nella realizzazione e nel lancio di una nuova installazione chiamata “The Square”, un quadrato delimitato da confini tracciati sul suolo definito come “un santuario di fiducia e altruismo, dove al suo interno tutti condividiamo uguali diritti e doveri”; allo stesso tempo cominciano ad accadere nella sua vita alcuni fatti, a prima vista piuttosto banali, che hanno però il potere di innescare un effetto-domino, sfociando infine in conseguenze tragicomiche e destabilizzanti…
ENEMY
(Denis VILLENEUVE, 2013)
Il regista canadese Denis Villeneuve si è ormai affermato da qualche anno a Hollywood dirigendo progetti situati nel campo del thriller/noir (Prisoners e Sicario) e della fantascienza “adulta” (Arrival, il tanto discusso sequel Blade Runner 2049 e ora una nuova versione di Dune)…
BURNING
(Lee CHANG-DONG, 2018)
A distanza di otto anni dal suo ultimo lungometraggio (il bellissimo Poetry) torna il poliedrico Lee Chang-dong (oltre che regista, sceneggiatore e scrittore è stato anche ministro della cultura e del turismo del suo Paese); liberamente tratto dai racconti Granai Incendiati di Haruki Murakami e Burn Burning di William Faulkner (non a caso, nel film, lo scrittore preferito di Jong-su), Burning è la classica pellicola leggibile a più livelli, che pone domande e lascia le risposte alla sensibilità dello spettatore.
THE SHIELD
(Da un’idea di Shawn RYAN, 2002-2008)
The Shield è una serie tv poliziesca americana creata da Shawn Ryan e trasmessa dal 2002 al 2008 sul canale FX. La serie è ambientata a Farmington, un distretto immaginario di Los Angeles, e segue le vicende di una squadra di poliziotti anti-crimine guidata dal detective Vic Mackey. È un dramma intenso e realistico che affronta temi come la corruzione, la violenza, la moralità e la giustizia. La serie ha vinto numerosi premi, tra cui un Golden Globe e un Emmy Award.
ARRIVEDERCI AMORE, CIAO
(Michele SOAVI, 2006)
Giorgio Pellegrini è un ex terrorista rosso latitante in Sudamerica; caduto il muro di Berlino rimedia un passaporto uccidendo un amico a tradimento, rientra in Europa e grazie a un sodale rifugiatosi a Parigi trova un ergastolano disposto ad accollarsi la responsabilità dell’attentato mortale per il quale è stato condannato; ma la Digos scopre il bluff e lo ricatta costringendolo a rivelare i nomi dei compagni di un tempo; finalmente libero sarà disposto a tutto pur di ottenere la riabilitazione nel novero dei “cittadini perbene”…
PARASITE
(Bong JOON-HO, 2019)
Due famiglie (i Ki-taek e i Park), due abitazioni (un angusto seminterrato e una villa di avanzato design architettonico), due quartieri (quello popolare e quello “vip”, così “distanti” tra loro da non sembrare nemmeno nella stessa città), due odori (la “puzza” dei poveri, il profumo dei ricchi), due modi di comunicare (i messaggi WhatsApp e il codice Morse), due Coree… E poi due schegge impazzite che scombussolano i piani (perchè, legge di Murphy docet: “Che tipo di piano non fallisce mai? Nessun piano”).
MANIAC
(William LUSTIG, 1980)
Maniac, sin dal titolo, mette subito le carte in tavola: preparatevi, ci avverte, a compiere un viaggio allucinante attraverso il corpo, la mente, le azioni di un omicida seriale! Ma perchè questa pellicola, a differenza di molte altre dello stesso tenore, è diventata un piccolo e resistente fenomeno di culto?
Andiamo con ordine…