Cinema thriller.
Il thriller è un genere cinematografico che utilizza la suspense, la tensione e l’eccitazione come cardini della narrazione.
Il cinema thriller stimola gli stati d’animo dello spettatore innescando, tramite i meccanismi dell’anticipazione, di alti livelli di ansia e di insicurezza, sorpresa, ansia e paura. I film thriller sono frenetici e pieni di adrenalina. Falsi indizi, colpi di scena e complotti sono il condimento delle storie.
UN BACIO E UNA PISTOLA
(Robert ALDRICH, 1955)
Oggetto di culto per cineasti del calibro di David Lynch e Quentin Tarantino, Un Bacio E Una Pistola del grande Robert Aldrich è un film che a quasi settant’anni di distanza dalla sua uscita non ha perso un grammo di quella carica eversiva grazie alla quale ha posto in opera la decostruzione del genere pulp-hard boiled.
I SAW THE DEVIL
(Kim JEE-WOON, 2010)
Park Chan-wook chiama, Kim Jee-won risponde: sadico, brutale, iperrealista, ma in fondo dannatamente divertente, I Saw The Devil è il punto di non ritorno del cinema della vendetta, con un gigantesco Choi Min-sik.
LA MISURA DEL CONFINE
(Andrea PAPINI, 2010)
Pellicola misconosciuta ma tutt’altro che disprezzabile, che inizia con un piglio quasi documentaristico per evolvere in un giallo deduttivo fatto di piccoli dettagli, esaltato da una cornice naturale alpina tanto silenziosa ed affascinante quanto irta ed insidiosa. Un cast sorprendente, nel quale spiccano Paolo Bonanni e Beatrice Orlandini, incanala il film, dopo un inizio girato in esterni, in una seconda parte più intima, che si svolge prevalentemente dentro un rifugio, mentre fuori infuria una tormenta.
PERCHÈ QUELLE STRANE GOCCE DI SANGUE SUL CORPO DI JENNIFER? (Giuliano CARMINEO, 1972)
Vero contenitore di tutti gli elementi cardine dello spaghetti-thriller, derivativo ma anche innovativo e connotato dalla personalità registica di un mestierante di talento come Giuliano Carnimeo, Perchè
Quelle Strane Gocce Di Sangue Sul Corpo Di Jennifer? è una chicca da riscoprire e da gustare.
ADAGIO
(Stefano SOLLIMA,, 2023)
Opera al nero che affronta a passo lento la decadenza vagheggiando la rinascita, con Adagio Stefano Sollima chiude il suo personale romanzo criminale romano confermandosi tra i massimi “filologi” della tradizione del genere italico.
L’ODORE DELLA NOTTE
(Claudio CALIGARI, 1998)
Arancia Meccanica in salsa romana, con rabbia e adrenalina a mille, armi in pugno, dalle borgate all’assalto dei quartieri alti. Un regista sempre in direzione ostinata e contraria e un manipolo di giovani attori dal talento cristallino: torna al cinema L’Odore Della Notte, il noir di culto del compianto Claudio Caligari.
LE DOULOS – LO SPIONE
(Jean-Pierre MELVILLE, 1962)
Storie di vita e di malavita, l’amicizia, l’onore e il tradimento nella Parigi degli anni ’60. Un ladro che tradisce altri criminali si prepara al colpo della sua vita aiutato dell’amico fidato che, tuttavia, potrebbe essere altrettanto inaffidabile quanto lui. Questo è “Lo spione”, probabilmente l’opera più significativa del Maestro Melville.
VIVERE E MORIRE A LOS ANGELES
(William FRIEDKIN, 1985)
Fautore di un cinema scolpito con la perizia dell’artigiano e la radicalità di una passione inesausta, William Friedkin è stato capace, tra trionfi abbacinanti e cadute fragorose, di lasciare comunque un segno indelebile; lo celebriamo, aa alcuni mesi dalla sua scomparsa, parlando in particolare di Vivere E Morire A Los Angeles, vertice e punto di non ritorno del poliziesco/noir, forse l’opera che, con la sua essenza anarchica e politicamente scorretta, lo rappresenta più compiutamente.
NON È UN PAESE PER VECCHI
(Joel e Ethan COEN, 2007)
Una terra abbandonata da Dio, una spietata caccia all’uomo, un fato ineluttabile che si compie, il sangue non è mai stato così facile… Dall’incontro tra il genio di Cormac McCarthy e l’arte dei fratelli Coen nasce uno dei film più importanti degli ultimi venti anni.
IL COLLEZIONISTA DI CARTE
(Paul SCHRADER, 2021)
William “Tell” Tillich viene condannato a otto anni di carcere militare per le violazioni dei diritti umani commesse insieme ad altri commilitoni quando era di stanza ad Abu Ghraib; durante la reclusione impara a “contare le carte” a memoria, e una volta scontata la pena mette a frutto questo talento…