FOOD FOR PROFIT
FOOD FOR PROFIT
(Giulia INNOCENZI e Pablo D’AMBROSI, 2024)
Food for Profit è il documentario indipendente di Giulia Innocenzi e Pablo D’Ambrosi che denuncia i legami tra allevamenti intensivi, lobby e politica.
FOOD FOR PROFIT
(Giulia INNOCENZI e Pablo D’AMBROSI, 2024)
Food for Profit è il documentario indipendente di Giulia Innocenzi e Pablo D’Ambrosi che denuncia i legami tra allevamenti intensivi, lobby e politica.
16 MM ALLA RIVOLUZIONE
(Giovanni PIPERNO, 2023)
Dopo il centenario del Partito Comunista Italiano (2022), il regista e fotografo Giovanni Piperno, già assistente operatore di Martin Scorsese, Terry Gilliam e Nanni Moretti, decide di riprendere in mano un progetto incompiuto pensato dall’AMOOD (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio) in occasione delle celebrazioni, per realizzare, con la collaborazione di Rai Teche, un documentario che si muove attraverso un archivio di immagini che vanno tra gli anni ’50 e gli anni ’80, coinvolgendo nel progetto come voce narrante aggiuntiva Luciana Castellina, storica dirigente comunista e cofondatrice del quotidiano ‘Il Manifesto’.
INDIEOCRACY
(Domiziano CRISTOPHARO, 2022)
Uno dei più noti esponenti del cinema indipendente italiano odierno, Domiziano Cristopharo, ci presenta alcuni dei suoi punti di riferimento artistici in un documentario che è anche un omaggio ad alcuni dei suoi mentori divenuti, nel corso degli anni, preziosi collaboratori.
MURDAUGH MURDERS: A SOUTHERN SCANDAL
(Da un’idea di Rachel BOZICH, 2023)
“Murdaugh Murders: A Southern Scandal” è una docuserie Netflix composta da due stagioni che racconta il caso di cronaca nera che ha sconvolto gli Stati Uniti nel 2021. La serie narra dell’omicidio di Maggie Murdaugh, 52 anni, e del figlio Paul, 22 anni, avvenuto il 7 giugno 2021 a Colleton County, nella Carolina del Sud.
TIZIANO TERZANI: IL VIAGGIO DELLA VITA
(Mario ZANOT, 2023)
Giornalista, scrittore, viaggiatore, uomo di passioni forti ma anche di pace e di spiritualità: Tiziano Terzani è stato tutto questo e molto altro ancora, come ci illustra l’interessante documentario del regista Mario Zanot (il quale nel 2004 aveva già prodotto Anam, Il Senza Nome, ultima intervista di Terzani prima della sua scomparsa) distribuito da Wanted Cinema.
THE JINX – LA VITA E LE MORTI DI ROBERT DURST
(Andrew JARECKI, 2015)
“The Jinx – La vita e le morti di Robert Durst” è una avvincente docuserie che esplora gli oscuri misteri e gli intrighi che circondano la figura di Robert Durst, un facoltoso erede immobiliare coinvolto in una serie di eventi tragici e inquietanti.
GIAN PAOLO BARBIERI – L’UOMO E LA BELLEZZA
(Emiliano SCATARZI, 2022)
Ho visto questo documentario con gli occhi del fotografo, ho divorato ogni immagine, mi sono estasiato nel vedere la naturalezza con la quale veniva data vita alle fotografie più iconiche della storia della fotografia e della moda, mi sono commosso nel vedere l’umanità e la dolcezza non solo di un grande artista ma anche di un grande uomo. Vi auguro di provare le stesse emozioni durante la visione.
KILL ME IF YOU CAN
(Alex IINFASCELLI, 2022)
Si dice che a volte la realtà supera la fantasia e la vicenda raccontata in questo bel documentario di Alex Infascelli basato sul libro “Il Marine Storia Di Raffaele Minichiello” scritto da Pierluigi Vercesi raccogliendo le testimonianze dello stesso protagonista, sta qui a dimostrarlo.
IL RESPIRO DELLA FORESTA (Huaqing JIN, 2021)
Cinese proveniente da una città costiera della Contea di Wenling, a sud di Shangai, Jin Huaqing vanta una buona esperienza nel mondo dei documentari, nonostante la giovane età, avendo già diretto, tra gli altri, gli interessanti ‘The Tibetan girl’ e ‘Lacrime di stelle’. Le precedenti opere però, tutte di durata inferiore all’ora, hanno richiesto senza dubbio un impegno inferiore per il regista rispetto a questo ‘Il respiro della foresta’, suo esordio nel lungometraggio, che Wanted distribuirà nei cinema italiani a partire dal 22 Maggio, e che ho avuto la fortuna di poter vedere in anteprima.
LYNCH/OZ (Alexandre O.PHILIPPE, 2022)
Scritto e diretto dal ginevrino Alexandre O. Philippe questo documentario punta a contestualizzare da varie angolature la profonda influenza esercitata dal film Il Mago Di Oz, diretto da Victor Fleming nel 1939, in particolare sulla produzione di David Lynch ma anche, più in generale, sul cinema americano tout court; l’opera è strutturata in sei segmenti all’interno dei quali altrettanti addetti ai lavori – accompagnando, in qualità di voci narranti, un collage di immagini di repertorio -, discutono il tema proponendo le loro chiavi di lettura.